Il potere della meditazione

Coltivare la scintilla che ci rende umani, presente in ciascuno di noi è una responsabilità e un compito esistenziale per ognuno. La vita è un meraviglioso viaggio e i mutamenti epocali che stiamo vivendo portano molte persone a trovare nuovi modi per affrontare le sfide quotidiane.

La meditazione diventa una risorsa indispensabile per poter vivere nella nostra complessa società ipertecnologica.

Meditazione significa consapevolezza. Nella consapevolezza il primo passo è osservare il proprio corpo con attenzione, sintonizzarsi con il ritmo del respiro e usare l’ energia dell’osservazione per trasformare il proprio essere.
La mente è simile a uno schermo: scorrono ricordi, immagini, pensieri, desideri; occorre osservare tutto senza alcun giudizio, esercitare l’essere testimone e i pensieri , iniziano così ad acquietarsi da soli. In quel silenzio si rivela la voce dell’esistenza.
Esistono tantissime tecniche meditative e ognuno può trovare la propria o sperimentarne diverse.
Le meditazioni attive di Osho, le visualizzazioni guidate o le varie tecniche meditative delle varie tradizioni spirituali.
Ciò che è importante ricordare è che le pratiche meditative sono “strumenti” di guarigione e trasformazione.

La meditazione sprigiona un’incredibile creatività; tutti i semi iniziano a germogliare, aiuta ad accrescere le facoltà intuitive e sensitive e fornisce un profondo senso di appartenenza alla Vita.
Educare la mente a esserci amica, a remare con leggerezza e vigore nella stessa direzione in cui già sa andare il nostro cuore, ovvero più vicino al nostro essere.
Spesso la sofferenza è soltanto il diretto risultato dei pensieri che albergano nella nostra mente.
Da qualche decennio le neuroscienze danno ampia conferma di come il cervello abbia la capacità di rinnovarsi in modo plastico se stimolato con regolarità a funzionare armonicamente. Le ricerche mostrano, in chi medita tutti i giorni, l’attivarsi di aree cerebrali e capacità nuove che emergono.
Cresce ciò cui diamo attenzione e svanisce ciò cui non diamo più attenzione, quindi potremmo dire che il “destino” altro non è che ciò a cui diamo attenzione e importanza, ciò che scegliamo, ciò di cui parliamo nel modo in cui ne parliamo.
Coltivare e dare valore al silenzio, assaporando la profondità, la semplicità e la naturalezza del nostro viaggio terreno sono ingredienti e germogli di profonda guarigione.

Stringimi al petto
ma non farmi male
vivo di briciole e solitudini
doni di assoluto svanito

stringimi al petto
vivrò ancora
per un attimo
nel tuo respiro